venerdì 17 settembre 2010

Ricordi di Roma

Tante cose da scrivere per non dimenticarle ma poca chiarezza per metterle su un foglio.


Ho una dannata paura di dimenticare e non so il motivo…scatto mille foto di tutto, come se un giorno quelle foto potessero ridarmi la gioia o la spensieratezza di quel momento.


Forse è perché conosco lo sguardo di chi si è perso, di chi riflesso davanti ad uno specchio non sa più farsi nemmeno la barba, un rasoio impugnato ogni giorno per 85 anni diventa un oggetto inutile nelle mani di chi non sa cosa farne, o lo sguardo smarrito davanti ad un letto…un gesto ripettuto ogni notte giorno dopo giorno per anni interi, per una vita intera, diventa un’impresa se non si sa più come si fa o l'angoscia davanti ad un uomo che chiami signore...quel uomo che hai visto nascere e da bambino poi diventare grande, lo stesso uomo che ha vissuto in casa tua ed è tuo figlio.


Ho paura di dimenticare e non so perché.


Forse è solo paura di dimenticare questi momenti sereni.


Ho rincorso la serenità per anni e ora ce l’ ho quasi tra le mani, a volte ho quasi paura di abituarmi a questa nuova situazione. Poi serenità che non so nemmeno da dove derivi. Non ho un lavoro stabile, la laurea che prima o poi riuscirò a prendere non credo mi aprirà molte strade, non ho grandi conoscenze, non so fare quasi niente bene, non ho un vero e proprio talento, forse non dovrei essere così serena. Ed invece anche se i pensieri non si fermano mai sono tranquilla, la speranza che qualcosa farò mi rasserena.



Appunto per non dimenticare queste settimane di fine estate voglio mettere un appuntino sul Nostro secondo viaggio a Roma.


Roma che inizio ad amare in modo smisurato. Ogni volta che ci torno ci lascio il cuore.


Roma con i suoi vicoli che profumano di caffè e pasti appena cucinati,


con i cavalli che sostano aspettando i prossimi clienti, e quegli occhi che hanno davvero qualcosa di incredibile,


Roma con il via vai di gente, l’infinità di negozi, di offerte di lavoro appese in vetrina, con i milioni di turisti che colorano la folla,


Roma e le foto da farle, non si finirebbe mai,


Roma e i suoi concerti, la pazzia di una sera, il volo a prezzi assurdi ma la gioia di essere li, accanto a Lui, tra le note dei Guns’n e vedere la luce dei suoi occhi, non sapere nemmeno una parola di quelle canzoni ma non riuscire a tenere fermi i piedi,


Roma e il cappuccino e cornetto per colazione, le nostre infinite passeggiate e le bolle nei piedi,


perdersi nei suoi negozietti e comprare tante cosine carine,


Roma e i suoi mendicanti, pelle e lingue diverse ma la stessa disperazione,


e poi c’è questa immagine che non riesco a dimenticare, e nemmeno voglio, un ragazzo che suona la sua chitarra nel corridoio della metro e aspetta il tintinnio delle monete per ringraziare, ed appostato accanto a lui un ragazzo di colore vende borse che si alza e si avvicina al suonatore, gli lancia qualche spicciolo…un grazie dal suo vicino musicista e torna verso la sua bancarella improvvisando un mezzo balletto e sorride.


Forse quel sorriso non lo dimenticherò mai, e nemmeno quel gesto così bello!



Roma che emozione, lasciarla alle mie spalle, e sotto i miei piedi tra le nuvole senza una lacrima ma con un grande sorriso.


Era ora!


1 commento:

Anonimo ha detto...

...quei momenti raccontati...li ho rivissuti, grazie :)
D.