mercoledì 29 settembre 2010

Nonni&bimbi

A volte non so come comportarmi...forse meglio prenderla a ridere.

La scena...

Io semichina sulla bimba seduta nel bidet per lavarla...

e il nonno che si avvicina e mi dice: "Posso fare qualcosa per aiutarti? Magari le tengo le braccina? Così non ti stanchi!"

Io apprezzo il gesto, un'offerta di aiuto è sempre un bel gesto, però io dico, un uomo che in vita sua non ha mai aiutato nell'accudimento di bambini, nè figli nè nipoti, vuole iniziare ora tenendole le braccia mentre la lavo?!...non è che sia molto d'aiuto, poi mi pagano per fare quel che faccio, la stanchezza è messa in conto...e poi mi piace farlo...

sabato 25 settembre 2010

Fratelli...


"La relazione fraterna è vista come esito del potenziale differenziante della famiglia, vale a dire della sua competenza a costruire con ciascun figlio un legame specifico. L'attribuzione di valore a ciascun figlio da parte dei genitori, senza peraltro negare la diversità di sentimenti che egli può suscitare e la diversità di impegno richiesto alla crescita, costituisce la matrice ideale di un legame fraterno positivo..."



Poche righe di quel che sto studiando che mi son rimaste impresse; sono un ottimo quanto duro, credo, obiettivo per i genitori.

mercoledì 22 settembre 2010

Cose nuove: sculture di palloncini

Il mio obiettivo di avvicinarmi a qualcosa di nuovo ha preso il via con un corso di sculture di palloncini.
Che dire? Mi sono divertita, ho passato un pomeriggio diverso, in un negozietto delizioso e con nuove persone.
Devo prenderci ancora la mano ma diciamo che sono soddisfatta dei primi risultati.
Non credo farò mai l'animatrice ma non si sa mai nella vita tutto può servire!


martedì 21 settembre 2010

Incontri...

Una baby sitter e un animatore si incontrano.

La conclusione di questa nuova conoscenza:

Potete togliere tutto ad un bimbo, tranne la sua fantasia!

E forse domani imparo qualcosa di nuovo!



Quest'anno ho bisogno di nuovi stimoli, nuove esperienze, nuove conoscenze, nuovi discorsi.

Ho bisogno di scoprire un'altra parte di me. Mi rimetto di nuovo in gioco ed in modo diverso!

lunedì 20 settembre 2010

Blog candy L'orso e la luna

Ci provo ancora...anche se non vinco mai nulla.
Il suo blog è pieno di bellissime cose fatte da lei...e il suo negozietto..che dire? Meraviglioso!
Quale migliore occasione per sperare di vincere un suo lavoro...correttttteeee scade a breve!

sabato 18 settembre 2010

Un momento magico: la nanna!

Non sono una mamma...
Ma ci sono momenti speciali nella giornata di una mamma che invidio da morire, pagherei per viverli...
Ed invece capita ogni tanto che mi paghino per viverli sul serio.


Ieri, arrivo a lavoro alle 20.30, citofono e sento una vocina urlare "E' Mauela, è Mauela!", da dietro il portone sento i suoi passi veloci sulle scale, sale ad aprirmi "Son tutto sudato Manu, ero veloce per aprire, son anche caduto nelle scale!"


Quel che succede dopo cena è un momento speciale. Forse perchè è una rarità per me viverlo.
Giocare ancora un pò e poi mettere a posto i giochi tutti insieme...e lasciare la stanza in ordine, sentirmi rispondere "Io!" quando chiedo "chi mi aiuta a mettere in ordine i giochi?"...


Preparare i biberon con latte e biscotti, rilassarmi vicino a loro vedendoli bere tranquilli seduti sul divano, li accarezzo nel silenzio interrotto solo dal rumore del latte ciucciato, li guardo mentre si sfregano gli occhietti stanchi e son loro a voler andare a nanna.


Accompagnarli in questo momento così delicato, che sa di banana come il loro dentifricio per lavare i dentini e sapone dolciastro per le loro manine.


Mettere la polpetta a nanna e vederla crollare dopo un minuto dal bacio della buonanotte e usare quei 10 minuti sacri per coccolare il nanetto grande.


Lui che sceglie due libri da mettere sotto il cuscino e tanti pupazzi sul letto per fargli compagnia, lui che schiva sempre le coccole si lascia accarezzare i capelli, parliamo quasi sussurando nella penombra dalle cameretta, mi accovaccio accanto a lui, avvolta da quel profumo che sa ancora di bimbo piccolo e fisso i suoi occhietti stanchi. Parliamo un pò, mi chiede dove sono mamma e papà, mento dicendo che sono a lavoro, probabilmente non capirebbe dicendogli che sono al cinema, lo lascio tranquillo ancora sveglio nel suo letto, lo rassicuro che son giù in cucina a guardare la tv se ha bisogno basta che mi chiami.


Salgo ogni tanto a guardarli dormire, entro in punta di piedi per non svegliarli, mi godo quei minuti di silenzio, li sento muoversi e rotolarsi nelle lenzuola, i loro respiri profondi, il ciucciare irregolare della piccola, vorrei sapere i loro sogni ma mi accontento di quell'immagine pacifica...un dono per me sapere che riusciranno a dormire una notte tranquilla anche quando i genitori non ci sono.


Dopo un'ora una vocina rompe il chiacchiericcio della tv. "Manuuu...Manuuu...vieni su? Mi son fatto la pipì!" Salgo le scale due a due, arrivo da lui, è tutto stropicciato dal sonno e ancora mezzo addormentato preoccupato mi dice..."Arriva mamma a darmi uno sculaccione ?!".


Mi intenerisco a quelle parole, lo tranquillizzo dicendogli che nessuno arriva a picchiarlo, che è un bambino grande ma di notte non succede nulla se bagna il letto, c'è tempo per imparare!
Lo lavo, lo cambio, cambio le lenzuola e può tornare nel suo lettino pulito e asciutto a continuare i suoi bei sogni. Mi guarda interrogativo e vedendo il mio viso tranquillo si rasserena, mezzo sorriso, sale nel suo letto, un'altra volta buonanotte e lui dorme già.

Ancora una volta una conferma: non ho scelto questo lavoro per soldi, l'ho scelto per la delicatezza e intensità di ogni momento che vivo con loro!

venerdì 17 settembre 2010

Ricordi di Roma

Tante cose da scrivere per non dimenticarle ma poca chiarezza per metterle su un foglio.


Ho una dannata paura di dimenticare e non so il motivo…scatto mille foto di tutto, come se un giorno quelle foto potessero ridarmi la gioia o la spensieratezza di quel momento.


Forse è perché conosco lo sguardo di chi si è perso, di chi riflesso davanti ad uno specchio non sa più farsi nemmeno la barba, un rasoio impugnato ogni giorno per 85 anni diventa un oggetto inutile nelle mani di chi non sa cosa farne, o lo sguardo smarrito davanti ad un letto…un gesto ripettuto ogni notte giorno dopo giorno per anni interi, per una vita intera, diventa un’impresa se non si sa più come si fa o l'angoscia davanti ad un uomo che chiami signore...quel uomo che hai visto nascere e da bambino poi diventare grande, lo stesso uomo che ha vissuto in casa tua ed è tuo figlio.


Ho paura di dimenticare e non so perché.


Forse è solo paura di dimenticare questi momenti sereni.


Ho rincorso la serenità per anni e ora ce l’ ho quasi tra le mani, a volte ho quasi paura di abituarmi a questa nuova situazione. Poi serenità che non so nemmeno da dove derivi. Non ho un lavoro stabile, la laurea che prima o poi riuscirò a prendere non credo mi aprirà molte strade, non ho grandi conoscenze, non so fare quasi niente bene, non ho un vero e proprio talento, forse non dovrei essere così serena. Ed invece anche se i pensieri non si fermano mai sono tranquilla, la speranza che qualcosa farò mi rasserena.



Appunto per non dimenticare queste settimane di fine estate voglio mettere un appuntino sul Nostro secondo viaggio a Roma.


Roma che inizio ad amare in modo smisurato. Ogni volta che ci torno ci lascio il cuore.


Roma con i suoi vicoli che profumano di caffè e pasti appena cucinati,


con i cavalli che sostano aspettando i prossimi clienti, e quegli occhi che hanno davvero qualcosa di incredibile,


Roma con il via vai di gente, l’infinità di negozi, di offerte di lavoro appese in vetrina, con i milioni di turisti che colorano la folla,


Roma e le foto da farle, non si finirebbe mai,


Roma e i suoi concerti, la pazzia di una sera, il volo a prezzi assurdi ma la gioia di essere li, accanto a Lui, tra le note dei Guns’n e vedere la luce dei suoi occhi, non sapere nemmeno una parola di quelle canzoni ma non riuscire a tenere fermi i piedi,


Roma e il cappuccino e cornetto per colazione, le nostre infinite passeggiate e le bolle nei piedi,


perdersi nei suoi negozietti e comprare tante cosine carine,


Roma e i suoi mendicanti, pelle e lingue diverse ma la stessa disperazione,


e poi c’è questa immagine che non riesco a dimenticare, e nemmeno voglio, un ragazzo che suona la sua chitarra nel corridoio della metro e aspetta il tintinnio delle monete per ringraziare, ed appostato accanto a lui un ragazzo di colore vende borse che si alza e si avvicina al suonatore, gli lancia qualche spicciolo…un grazie dal suo vicino musicista e torna verso la sua bancarella improvvisando un mezzo balletto e sorride.


Forse quel sorriso non lo dimenticherò mai, e nemmeno quel gesto così bello!



Roma che emozione, lasciarla alle mie spalle, e sotto i miei piedi tra le nuvole senza una lacrima ma con un grande sorriso.


Era ora!